Io lo so,
non precipitatevi a smentirmi. So che con la testa siete già lì che pensate
alle tante agognate e sospirate vacanze. Non importa che abbiate l’ultimo esame
della sessione il 29 Luglio, o che il capo vi abbia chiesto di rimanere in
ufficio fino al 13 Agosto, c’è un unico pensiero che occupa le vostre testoline
snervate dal caldo insostenibile: VACANZA! VACANZA! E visto che lo so, ho
stilato questa utilissima guida per tutti coloro che (beati loro) hanno già
prenotato per le più belle città europee e del mondo (ma tranquilli, ho pensato
anche a chi resta in Italia), alla ricerca delle mostre più fashion e
gettonate: perché mica possiamo passare le nostre giornate inermi al sole stile
otaria spiaggiata… ehi tu bimbo, tirami un altro po’ di sabbia addosso e tua
madre dovrà rivolgersi ad una squadra di sommozzatori per ritrovarti… ehm,
dicevamo?
“UN
BIGLIETTO PER IL SOGNO AMERICANO, GRAZIE!”
Quando penso
a grandi esposizioni, spesso assurde, la testa va lì, a quelle tre semplici
lettere: U.S.A. E’ a New York, infatti, la mostra più celebrata e osannata del
momento, la cui inaugurazione ha permesso lo sfoggio di mise improbabili da parte delle invitate un
chiacchiericcio stile casalinga di Voghera tra due stiliste. Schiaparelli and Prada: impossibile conversation è sicuramente la
mostra più attesa e desiderata dalle affamate di moda, un confronto tra due
donne e due stili molto diversi, attraverso
sette tematiche che in qualche modo hanno influito sull’operato delle
due stiliste. Il titolo si ispira alle Impossible Interview di Miguel
Covarrubia per Vanity Fair durante gli anni Trenta. E io che da piccola animavo
e davo voce a ritagli di carta ero invece una povera pazza. Vabbè. In mostra al
Metropolitan Museum fino al 10 Agosto.
La vera conversazione impossibile secondo stiletto&puparuoli |
Se la vostra
meta è invece la West Coast, non potete perdervi la carta protagonista della
mostra presso la Mansion Hillwood a Washington. Pret-à-papier è la dimostrazione di come l’illusione possa essere
più vera del vero: così la carta stropicciata, tagliata, assemblata e dipinta possa
trasformarsi in splendidi abiti e pizzi, riproduzioni fedeli della moda dal
tardo 17esimo secolo fino al primo Novecento. Tutto merito dell’estro e
dell’abilità di sforbiciatrice dell’artista belga Isabelle de Borchgrave. Altro
che art-attack. In mostra fino al 30 Dicembre.
E restando
sempre sul versante occidentale, una vera chicca al museo de Young di San
Francisco: una esposizione tutta incentrata sull’enfant terrible della moda,
Jean Paul Gaultier. 140 abiti tra pret-à-porter e haute couture, più bozzetti,
foto d’archivio e videoclip, questo e altro nella mostra The Fashion World of Jean Paul Gaultier: from the Sidewalk to theCatwalk, che racchiude gli oltre quarant’anni di attività del prolifico
stilista. Dettaglio hot: la mostra contiene temi adulti. Poi, dopo la mostra,
andate a salutare i leoni marini che si sbracano al sole al molo, noterete
delle somiglianze con i vostri vicini d’ombrellone. In mostra fino al 19
Agosto.
Manichini elegantissimi a Los Angeles |
Andate di
qualche centinaio di chilometri più a sud, invece,e ammettete la vostra
fascinazione per lo star system, Los Angeles vi aspetta. Herb Ritts: L.A. Style è il giusto omaggio per il fotografo che
durante gli anni Ottanta, trasformò semplici celebrità in icone e rivoluzionò
la fotografia di moda. Divisa in tre temi, Moda, Nudo e Ritratti di celebrità,
l’esposizione celebra al meglio il talento e la visione creativa del fotografo,
sempre sul filo tra arte e commerciale. E dopo un bel giro agli Universal
Studios, c’è il figurante travestito da Norman Bates che vi aspetta, per
inquietarvi un po’. In mostra al Getty Center fino al 26 Agosto.
La pantera con gli stivali Naomi Campbell |
Infine,
aspettatevi l’inaspettabile. Siete lì bloccate a Denver in Colorado, per uno
strano dirottamento aereo ad opera di improvvisati e incapaci terroristi, ed ecco
cosa potete trovare: tre semplici lettere, YSL (si tre, perché io ‘sto maledetto restyling
non lo comprendo e non lo accetto!). YvesSaint Laurent: The Retrospective è una selezione di oltre 200 abiti di
haute couture, unite a foto, bozzetti e film che illustrano lo sviluppo dello
stile dell’allievo di Christian Dior, dagli inizi fino al successo sulle
passerelle internazionali. E io che pensavo che in Colorado ci ambientassero
solo dubbie serie tv con medici cowboy (vedi alla voce Everwood). In mostra al
Denver Art Museum fino all’8 Luglio.
Questa si che è una Y che conta |
“LONDON
CALLING? E IO RISPONDO!”
Nel Regno
Unito ultimamente sembra non si riesca a pensare altro che a due cose: il
Giubileo di quella vecchia carampana della regina e le Olimpiadi 2012. Se non
appartenete alla categoria monarchici/sportivi ad oltranza, eccovi una
selezione di mostre assolutamente da non perdere, così mentre il vostro
boyfriend sta lì ad urlare come un ossesso al villaggio olimpico, voi potrete
dedicarvi al più sottile e culturale dei piaceri: sbavare di fronte a dei
capolavori di alta sartoria. Rimanendo in tema sport, a Bath, oltre all’acqua
verdognola delle terme romane, vi aspetta la mostra Sport and Fashion, un percorso storico attraverso l’abbigliamento
sportivo dall’Ottocento fino ai giorni nostri e attraverso le interconnessioni
che caratterizzano da sempre moda e sport. Oltre i cerchi olimpici c’è di più.
In mostra al Fashion Museum per tutto il 2012.
Per un Olimpiade all'insegna dello stile |
Dalle
sneaker alle sete più preziose il passo è breve, soprattutto nella capitale.
Quindi preparate la macchina fotografica e recatevi al Victoria and Albert
Museum: visitatelo, tutto (ne vale la pena). Poi godetevi Ballgowns: British Glamour since 1950, un godurioso tour attraverso
gli abiti più belli e più preziosi della moda inglese negli ultimi sessanta
anni. Abiti per occasioni formali, feste private, cerimonie d’apertura,
inaugurazioni e balli regali, disegnati da stilisti come Alexander Mc Queen,
Hussein Chalayan, Gareth Pugh. Piccole chicche: abiti ufficiali indossati dalla
regina madre e da lady Diana. In mostra fino al 6 Gennaio 2013.
E io vado da Zara a comprare abiti per le grandi occasioni... |
Un outfit
non è del tutto completo senza un paio di scarpe adeguato. E quali se non le
scarpe dalla famosissima e copiatissima suola rosso-lacca? Il Design Museum vi
aspetta con Christian Louboutin, un
archivio completo di oltre venti anni di attività del celebre shoe designer.
Sneaker borchiate, pump vertiginosi e sandali gioiello, chi lo dice che i
diamanti sono i migliori amici delle donne? Magari, dopo questa visita, il
vostro boy capirà davvero cosa regalarvi per il vostro compleanno (vi invidio,
sappiatelo). In mostra fino al 9 Luglio.
Shoes are really girl's best friends! |
“PARIS, JE
SUIS ICI!” (grazie Google translate!)
Ecco, qui
davvero non dovrei dirvi niente. Santiddio, siete a Parigi! Mica in una
capitale qualsiasi! Già vi vedo a passeggiare pigramente sugli Champs Elysées…
basta! Sveglia! Ingurgitate l’ultimo pezzo di crepes rimasta e date il via al
vostro itinerario fashion-culturale. Prima tappa: Les Arts Décoratifs, dove c’è
LA mostra per eccellenza. Cosa hanno in comune due uomini come Marc Jacobs e
Louis Vuitton? A parte il baffetto sexy, l’aver rivoluzionato completamente i
costumi dei loro tempi, uno siglando il suo monogramma nella storia, l’altro
rielaborando, modificando, svecchiando quello stesso monogramma, simbolo di
eleganza nel mondo. Poche storie, LouisVuitton Marc Jacobs, due mondi, un'unica esposizione da non perdere. In
mostra fino al 16 Settembre.
Borse come cioccolatini: no, allora io sono bulimica! |
E se lo
stile francese proprio non vi aggrada, battete i tacchi e gridate olè! Per voi,
presso gli spazi espositivi della Cité de la mode et du design, una
retrospettiva completa sullo stilista spagnolo Cristobal Balenciaga, con oltre
quaranta capi, tra abiti, cappotti e oggetti d’antichità della sua collezione privata.
The world of Cristobal Balenciaga è
un percorso storico dell’attività dello stilista dal 1937 al 1968, un doveroso
omaggio al più grande dei maestri della haute couture. In mostra fino al 7
Ottobre.
Piccole tapas di stile |
Infine, per
tutti gli amanti della terra del Sol Levante, la fondazione Pierre Bergè- Yves
Saint Laurent dedica un intera rassegna ad un’antica e tradizionale arte
giapponese: il teatro kabuki. Kabuki-Japanese theatre costumes mostra tutta la magia e la delicatezza dell’antico teatro
giapponese, nato intorno al 17esimo secolo, dove attori rigorosamente uomini recitano
anche parti femminili. Una ricca collezione di kimono, accessori di scena, fotografie
e incisioni. Mi raccomando, all’ingresso gridate “konnichiwa!” (non è una
parolaccia, giuro). In mostra fino al 15 Luglio.
Oh si, fammi essere la tua geisha parigina! |
“PUPARUOLO VS RESTO DEL MONDO”
Giappone: a
Tokyo, trent’anni di creatività made in Japan in Future Beauty: 30 years of Japanese Fashion, per le amanti di
Kenzo, Issey Miyake e Rei Kawakubo. In mostra fino al 8 Ottobre.
Lituania: a
Vilnius in mostra una collezione privata di eccezionale rarità. From mini to maxi. Fashion from 1960s è
una panoramica sui più bei abiti di stilisti come Nina Ricci, Chanel, Dior,
Balmain, uniti a creazioni innovative come la mini di Mary Quant e allo stile
cosmico di Cardin e Courréges. In mostra fino al 2 Novembre.
Stati Uniti
(aridaje!): a Milwaukee, in Wisconsin, un nome, un programma. Worn to be wild è
l’esposizione per eccellenza di un capo-culto per una generazione di bad boys:
la giacca di pelle. Rigorosamente nera, e poi borchiata, lavorata, assemblata.
In mostra all’Harley-Davidson Museum
fino al 3 Settembre.
Italia: a Firenze, presso il Museo Ferragamo, la mostra Marilyn, omaggio alla finta bionda-svampita della storia del cinema. Foto, video, abiti e soprattutto scarpe per ricordare e omaggiare il mito intramontabile della fragile diva americana. In mostra fino al 28 Gennaio 2013.
Italia: a Firenze, presso il Museo Ferragamo, la mostra Marilyn, omaggio alla finta bionda-svampita della storia del cinema. Foto, video, abiti e soprattutto scarpe per ricordare e omaggiare il mito intramontabile della fragile diva americana. In mostra fino al 28 Gennaio 2013.
Fiu… basta,
finito. Direi che mi sono fatta perdonare la mia lunga assenza.